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Pasquale Mega racconta Charlie Parker

Domenica 3 Febbraio alle ore 18 Pasquale Mega, docente e pianista jazz, di origine materana, presenterà uno studio multimediale sulla vita di uno dei più grandi jazzisti del Novecento: Charlie Parker

L’importanza del programma dell’appassionato, jazzista e docente, è di far conoscere, nella maniera più semplice possibile, il mondo del jazz che fa riferimento, in particolar modo, alla storia di un popolo, molto oppresso: quello degli afroamericani. La parte più interessante della ricerca riguarda delle monografie, con studi approfonditi, dei maggiori musicisti dell’intero percorso storico del Jazz

In sei anni gli studi specifici curati dall’autore sono stati sei: Charlie Parker, Bill Evans, Charles Mingus, Billie Holliday, John Coltrane, Luca Flores.
Gli appassionati potranno prendere parte, liberamente, a quest’appuntamento.
Vi aspettiamo numerosi per potervi salutare calorosamente e avvicinare tutti a questo genere musicale che ha avuto in New Orleans il luogo di nascita. Nella narrazione scopriremo, anche, che nel periodo 1920-1930, nessuna città poteva competere, dal punto di vista jazzistico con Kansas City.
La musica di Charlie Parker sarà raccontata, da Pasquale Mega, attraverso la proiezione di filmati, l’ascolto di brani e la narrazione della sua vita, delle sue manie, delle sue vicissitudini e dei suoi problemi: il tutto con una proiezione multimediale che farà conoscere la vera anima di uno dei più grandi jazzisti del Novecento.

Charlie Parker, sax contralto, è una figura emblematica del jazz, definita dal critico Arrigo Polillo come “il Picasso dell’arte afroamericana, l’uomo che reinventò la sintassi e la morfologia della musica jazz e ne deviò il corso”.
Parker, detto Bird, fu il poeta maledetto del sax, musicista visionario e disperato che cambiò per sempre la storia del jazz, rappresentando più di tutti l’epopea del bebop nell’America degli anni ’40 e ’50. Uomo dalla psiche contorta, vittima della droga e dell’alcool che ne segnò fortemente l’intera e breve vita, Bird rivoluzionò il jazz, in una tensione verso il futuro che si lasciava alle spalle la precedente era dello swing. La sua straordinaria padronanza dello strumento, unita a una immaginazione per l’improvvisazione incredibilmente fertile, definirono un nuovo standard per il sassofono per la legione di musicisti che seguirono le sue orme.

 

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